10-06-2016
Vintage, la terza delle Cinque giornate di Milano organizzate da Civilità del Bere al Museo nazionale della Scienza e della Tecnologia
Per gli appassionati del buon vino, era sicuramente un’occasione da non perdere. Perché non è certo da tutti i giorni poter assaggiare, nello stesso contesto, un Ferrari perlé del 2000, un Pietracalda Fiano di Avellino del 2009 di Feudi di San Gregorio, un Le Cupole 2000 di Tenuta di Trinoro, un Sassicaia 2009 di Tenuta San Guido, per concludere con un Anghelu Ruju, un passito di Cannonau liquoroso, addirittura del 1979, portato per l’occasione da Sella&Mosca. Insomma, grandi aziende, grandi vini e grandi annate. Tutto all’interno di Vintage, la terza delle Cinque giornate di Milano organizzate da Civilità del Bere al Museo nazionale della Scienza e della Tecnologia. Tantissime volte si assaggia un vino appena uscito in commercio, pensando a quale possa essere il suo futuro, la potenzialità, l’evoluzione. Quasi mai, in realtà, si riesce a provare queste bottiglie quando hanno compiuto la loro giusta evoluzione: si aprono sempre troppo presto. In un certo senso, colpa anche di una certa fetta del mercato del vino, che già oggi, per assurdo, vorrebbe i vini bianchi italiani dell’annata 2016, quando alla vendemmia mancano ancora alcuni mesi.
Alessandro Torcoli
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
a cura di
giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose