13-06-2015
Lo Château d’Yquem: un territorio unico da cui, con cura maniacale, vengono selezionate solo le uve più pregiate per produrre un vino che è un'icona assoluta
Con Vinexpo la città di Bordeaux si anima per con i più importanti protagonisti del vino che s’incontrano per condividere le novità enologiche del pianeta. Se ci spostiamo di appena 40 chilometri dalla capitale bordolese, arriviamo a Sauternes. Si tratta di una regione del sud della Francia, di una piccola città, ma soprattuto scrivere Sauternes ci porta senza dubbio a pensare all’incomparabile vino dolce tra i più longevi al mondo. Un nettare dorato unico, prodotto esclusivamente in quest’area, definito «le raisin d’or», l’acino d’oro, per la preziosità di ogni singolo grappolo, visto che per ottenere un calice di Sauternes occorre produrlo con il classico «piede di vigna». Il distacco dal caos bordolese è fiabesco, un alternarsi continuo di vigneti, castelli e abitazioni rurali. I 100 ettari più famosi del pianeta appartengono a Château d’Yquem, il maggior produttore di questo vino oggi di proprietà del colosso del lusso LVMH, dal 1999. L’unica area vinicola al di fuori del Mèdoc bordolese classificata nel 1855, e mai mutata nel tempo, con la denominazione di Premier Cru Supérieur è Yquem, "appellation" creata apposta per questo vino leggendario. In una buona annata Château d’Yquem riesce a ottenere circa 120.000 bottiglie mentre in quelle cosidette infelici le produzioni si azzerano. Successe per il recente millesimo 2012 di cui non è stata imbottigliata neppure una goccia.
Un dettaglio della scala rinnovata a Yquem
Sandrine Garbay, da vent'anni enologa di Yquem
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
a cura di
laureata in psicologia, è stata rapita dalla galassia di Identità Golose. Se lo studio del vino è la sua vita, la vocazione di buongustaia è una scoperta in evoluzione