23-07-2014

Quando l'Etna erutta il buono

Viaggio goloso sul vulcano, tra aziende vitivinicole di pregio e due giovani chef da tenere d'occhio

Ripiddu nivicatu, uno dei piatti simbolo dello che

Ripiddu nivicatu, uno dei piatti simbolo dello chef Andrea Macca, de La Cucina di DonnaCarmela, ristorante gourmand dell'omonimo resort a Riposto, il "porto" dell'Etna, provincia di Catania. L'impiattamento rievoca il vulcano: bisque di scampi sotto pasta fresca impastata con il sugo di nero di seppia, ragù di seppia con infuso di tè lapsang souchong, sopra scampi e seppie appena scottate

E’ come se lava, ceneri e lapilli irradiati dall’Etna tutt’attorno, nell’area circostante e nei secoli, poco a poco, avessero delimitato una specie di zona franca – un’isola nell’isola – un perimetro vasto chilometri che ha regole sue proprie: più tranquillo del resto della Sicilia, più verde – pur essendo colorato di pietra bruna -, più operoso, legato alla terra, ai suoi frutti. In cui la vita scaturisce dal vulcano-Madre, genitrice maestosa e incombente, benigna e terribile. Lo sanno bene i viticoltori eroici che dissodano zolle difficili, terrazzano pendii impervi, impiantano vitigni autoctoni, di tempra inconfondibile: Nerello Mascalese, Nerello Cappuccio, Carricante, Catarratto.

Sono nomi importanti: Enzo Cambria, Ciro Biondi, Giovanni Valenti, Frank Cornelissen, Antonino Destro, Salvo Foti... Il sudore di queste persone laboriose ha bagnato quel suolo così particolare, rendendolo sempre più fertile: il vino ha portato l’enoturismo, che ha permesso lo sviluppo di strutture ricettive, che stanno a loro volta germogliando ristoranti di alta qualità. Pensiamo a una specie di matrioska in salsa etnea: una grande impresa vivaista - Piante Faro – che genera una bella azienda vitivinicola - Pietradolce - che dà vita a una struttura destinata all'accoglienza di charme – DonnaCarmela - e, al proprio interno, un ristorante di qualità affidato alla consulenza di Ciccio Sultano, lesto a insediarvi un proprio discepolo 31enne, Andrea Macca.

Lo chef Andrea Macca de La Cucina di DonnaCarmela. E' un discepolo di Ciccio Sultano

Lo chef Andrea Macca de La Cucina di DonnaCarmela. E' un discepolo di Ciccio Sultano

Si desina in una specie di eden vegetale, circondati da agave, ficus e agrumi, sotto l'occhio premuroso della vera Carmela, gran padrona di casa, che poi è la consorte di Venerando Faro, fondatore del piccolo impero. Ma, al di là del contesto - il mare a un passo, l'Etna pure, siamo a Riposto, il porto del vulcano - proprio della cucina conviene parlare: matura, assestata, com'è lecito attendersi dal fortunato connubio tra un mostro sacro della ristorazione isolana e un proprio promettente allievo.

Qui si mangia la Sicilia e la sicilianità pure, con i dovuti update ma attenti a non perdere di vista le radici. Tanto mare: nella Triglia maggiore di scoglio, scarpetta di pane, olive nere e zuppetta della stessa, o nella squisita Cernia in guazzetto di vongole al cartoccio con cuore di finocchio - noi avremmo cotto il pesce qualche istante di meno e sarebbe stato un piatto senza appunti. Dolci sontuosi: intermezzo-metà-salato nel Gelato al cardamomo con scaglie di ragusano ed extravergine, buonissimo, e poi la loro declinazione più classica ma esplosiva, Cannolo di ricotta, gelato al torrone e acqua di cannella.
Indirizzo gourmand già importante, questo, consolidato. Però anche altro conviene segnalare, magari dopo un pranzo al Cave-Ox a Solicchiata, frazione di Castiglione di Sicilia, osteria del buon vino, patron è Sandro Dibella. La sera vien voglia di addormentarsi in una delle splendide stanze del Shalai resort di Linguaglossa, siam sempre in un fazzoletto di terra tra lava e onde.

Giovanni Santoro in azione: è il 30enne chef del Shalai Resort di Linguaglossa (Ct)

Giovanni Santoro in azione: è il 30enne chef del Shalai Resort di Linguaglossa (Ct)

E qui, nella struttura raffinata, scopriamo un altro fornello di qualità: lo padroneggia Giovanni Santoro, 30 anni giusti giusti, profeta in patria. Il suo stile appare meno strutturato rispetto a quello di Macca; eppure ci è sembrato di scorgere un estro perlomeno simile, un talento intenso, ancora non ben irreggimentato, che sferza il palato coll’ottimo Tortino di ricotta e spinaci, crema di sedano e mollica di finocchietto selvatico, lo seduce nella Tartara di manzo e carciofi, bacche di ginepro e fonduta di maiorchino affumicato, prima di prevaricarlo con certi eccessi da smussare. Conviene evitare d’essere sin troppo focosi, nella terra dell’Etna.


Carlo Mangio

Gita fuoriporta o viaggio dall'altra parte del mondo?
La meta è comunque golosa, per Carlo Passera

a cura di

Carlo Passera

classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it e curatore della Guida di Identità Golose alle Pizzerie e Cocktail Bar d'autore. Instagram: carlopassera

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