28-01-2018

La cucina di Claudio Sordi a I Carracci di Bologna

Lo chef, dopo tanto girovagare, ha messo radici nel ristorante del Grand Hotel Majestic. Con lui il maître Giordano De Lellis

Lo chef Claudio Sordi, de I Carracci, ristorante d

Lo chef Claudio Sordi, de I Carracci, ristorante del Grand Hotel Majestic di Bologna. Le foto sono di Tanio Liotta

«Io desideravo diventare cuoco, ma i miei genitori non volevano nemmeno sentirne parlare. Era il 1996 quando decisi di seguire la mia passione e andai a far pratica nelle cucine del Principe di Savoia, a Milano, senza dire nulla a mamma e papà, lui era imprenditore (palestre Skorpion e Downtown, ndr) e mi voleva sulla sua stessa strada. Una sera un suo amico venne a mangiare al Principe, mi vide ai fornelli, riferì e da un giorno con l’altro venni letteralmente cacciato di casa».

Le vie da chef sono tante; quella di Claudio Sordi, milanese classe 1979, è di certo una delle più curiose. Il suo approccio, diciamo “burrascoso”, con la professione dei sogni è stato l’appetizer di una carriera «da irrequieto», dice lui stesso di sé: «Ho lavorato in 32 ristoranti, in 16 anni». Un continuo girovagare cui ha messo termine ormai da qualche tempo, quando ha eletto l’Emilia a sua seconda patria; prima, dal 2008 al 2014, a La Piazzetta di Bologna («Ricordo ancora quando venne a mangiare Paolo Marchi») e ormai da tre anni al I Carracci, il ristorante del Grand Hotel Majestic, già Baglioni, cinque stelle L sempre nel capoluogo felsineo. Si pasteggia nel magnifico salone del ‘500, il cui soffitto è interamente dedicato agli affreschi della scuola dei fratelli Carracci.

Una foto storica di Giordano De Lellis, secondo da sinistra, con Etsuro Kotani e Federico Graziani

Una foto storica di Giordano De Lellis, secondo da sinistra, con Etsuro Kotani e Federico Graziani

Qui fa coppia con un grandissimo professionista della sala: Giordano De Lellis, abruzzese di Loreto Aprutino («Lo stesso paese della cantina Valentini»), savoir-faire da vendere e una carriera lunga così, che comprende l’Albereta ai tempi di Gualtiero Marchesi, «ma anche l’apertura del Cracco-Peck milanese, insieme a Federico Graziani». Insomma, una certezza, una colonna portante, un punto di forza.

Astice blu, la sua bisque, brodo di carne di bue, tartufo bianco

Astice blu, la sua bisque, brodo di carne di bue, tartufo bianco

Acciuga marinata, stracciatella di bufala, crostino con salsa agli agrumi gelificata, yuzu, marmellata di peperoncino

Acciuga marinata, stracciatella di bufala, crostino con salsa agli agrumi gelificata, yuzu, marmellata di peperoncino

Sua Maestà il tortellino, in “cacio e pepe” di parmigiano, briciole di taggiasche e polvere di porcini

Sua Maestà il tortellino, in “cacio e pepe” di parmigiano, briciole di taggiasche e polvere di porcini

Poi c’è la cucina di Sordi. Che cerca un connubio difficile, una complessa quadratura del cerchio, tra elemento territoriale emiliano, necessità di una proposta pensata soprattutto per una clientela internazionale da hotel cinque stelle e la sua propria attitudine creativa. Quando riesce nell’impresa, nascono assaggi davvero convincenti, persino di una certa eleganza, come Gelato di piselli, crudità di seppia, salsa ai lamponi, aceto di lamponi, noci pekan, grue di cioccolato, gran piatto. Ma convincono un po’ tutti gli antipasti: Astice blu, la sua bisque, brodo di carne di bue, tartufo bianco e Acciuga marinata, stracciatella di bufala, crostino con salsa agli agrumi gelificata, yuzu, marmellata di peperoncino.

Filetto di San Pietro, astice, mandorle tostate e maionese alle acciughe

Filetto di San Pietro, astice, mandorle tostate e maionese alle acciughe

Altrove i risultati sono meno brillanti: allora lo chef  - cui non manca l’esperienza – butta il pallone di tribuna, che in campo culinario equivale allo squadernare piatti a-tutto-sapore, pieni, ricchi persino all’eccesso, figli insomma di una gran lezione, quella delle trattorie italiane. E’ il caso, ad esempio, della sua Cotoletta alla bolognese: filetto di vitello cotto a bassa temperatura, poi impanato e fritto, con culatello croccante, crema di Parmigiano e friggione, ossia cipolla stracotta nel pomodoro. Esplosione di aromi fin troppo muscolosi, fanno rimpiangere la maggiore delicatezza del Filetto di San Pietro, mandorle tostate e maionese alle acciughe.

Pallina di gorgonzola invecchiato, frutta senapata, mango croccante e aceto balsamico

Pallina di gorgonzola invecchiato, frutta senapata, mango croccante e aceto balsamico

Cremoso al cioccolato Valrhona 68% e cardamomo, spugna di nocciola e arancia

Cremoso al cioccolato Valrhona 68% e cardamomo, spugna di nocciola e arancia

Nota finale per i dolci, di buon livello: noi abbiamo assaggiato Cremoso al cioccolato Valrhona 68% e cardamomo, spugna di nocciola e arancia, goloso e ben eseguito, preceduto da un pre-dessert intrigante, altra bomba alla papille: Pallina di gorgonzola invecchiato, frutta senapata, mango croccante e aceto balsamico.


I Carracci del Grand Hotel Majestic "Già Baglioni"
via dell'Indipendenza 8 - Bologna
Tel. +39 051 225445
Menu degustzione a 75, 80 e 85 euro


Carlo Mangio

Gita fuoriporta o viaggio dall'altra parte del mondo?
La meta è comunque golosa, per Carlo Passera

a cura di

Carlo Passera

classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it e curatore della Guida di Identità Golose alle Pizzerie e Cocktail Bar d'autore. Instagram: carlopassera

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