06-01-2014

Il vocabolario di Alex Atala

Nel nuovo volume edito da Phaidon, 65 ricette riassumono l'universo del grande cuoco paulista

“D.O.M. Rediscovering Brazilian Ingredients”,

“D.O.M. Rediscovering Brazilian Ingredients”, la fatica editoriale edita da Phaidon del cuoco paulista Alex Atala (acquistabile su Amazon), 65 ricette per esplorare le potenzialità di ingredienti brasiliani come tapioca, pupunha, priprioca, tucupi...

Si chiama “D.O.M. Rediscovering Brazilian Ingredients”, lo pubblica Phaidon ed è il nuovo grande progetto editoriale del cuoco paulista Alex Atala, in visita poche settimane fa all’Università di Scienze gastronomiche di Pollenzo (Cuneo) per illustrarne i contenuti al pubblico italiano.

Il libro nasce dall’idea di far capire al mondo quanto la cucina brasiliana sia capace di andare ben oltre i concetti di churrasco e feijoada. È un volume che narra, in 65 ricette, l’essenza di ingredienti provenienti al 100% dal Paese più grande del Sudamerica. Un percorso di alta cucina che Atala porta avanti nel suo ristorante di San Paolo.

Formiche e ananas, un match perfetto secondo il cuoco paulista

Formiche e ananas, un match perfetto secondo il cuoco paulista

I 65 ingredienti del libro sono protagonisti di ricette dolci e salate e sono quasi tutti selvatici: nascono cioè spontaneamente e in molti casi sono difficili da ottenere. Il più noto e reperibile è la tapioca, ma pochi conoscono la pupunha (cuore di palma usato anche come pasta vegetale), la priprioca (radice usata in ambiente chimico- farmaceutico distillata dallo chef per renderla commestibile), il tucupi (manioca selvatica, usata per acidificare un piatto nella forma di un liquido giallo, molto velenoso se non si porta a ebollizione per almeno 24 ore al fine di farne evaporare il cianuro), il riso preto (nero) o il mini riso.

Proprio quest’ultimo, ben distante dai “consimili” italiani, è stato una vera e propria scoperta del cuoco: 9 anni fa decise di lavorare attorno alla texture elastica del cereale, con preparazioni sperimentali. Ha un sapore molto simile a quello delle noci brasiliane e si porta appresso una nota affumicata che viene fuori solo dopo una lunga cottura in acqua. Oggi è un prodotto brasiliano apprezzato e conosciuto non solo nell’alta cucina.

Si può gustare al ristorante D.O.M. che proprio nel 2014 festeggerà 15 anni di vita: Atala partì nel 1999 con una brigata di 40 persone, che serviva 5mila clienti al mese. Oggi lo staff è raddoppiato (80) per servire un quinto (1.000) dei coperti degli inizi. Tra le frasi del cuoco a Pollenzo: «Cucinare è trasformare ingredienti in cibo e creatività è fare quello che tutti fanno ma in maniera sorprendente». Il suo scopo di ogni giorno? «Dare piacere». Mentre «La mia cucina non è alchimia o chimica ma una scienza esatta da riprodurre e raccontare con precisione».

Alex Atala con Carlo Petrini all'incontro di Pollenzo, dicembre 2013

Alex Atala con Carlo Petrini all'incontro di Pollenzo, dicembre 2013

L’Italia è nel cuore del cuoco paulista: «Dal Salone del Gusto a Identità Golose» (Carlo Petrini e Paolo Marchi furono tra i primi a intuire il talento di Atala, ndr) fino al tema di Expo 2015, “Nutrire il Pianeta”, spunto per parlare delle sue ormai celebri formiche amazzoniche: «Se il miele è il vomito delle api», ha spiegato, «e il latte la secrezione delle mucche, non vedo perché non dobbiamo cibarci delle note di citronella o zenzero che rilasciano i piccoli insetti, peraltro dotati di grande valore proteico. Per esempio nello straordinario abbinamento con l’ananas. Occorre solo superare lo scoglio psicologico che precede l’assaggio». Parola di Atala.


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Pubblicazioni e novità editoriali del pianeta gola

a cura di

Cinzia Benzi

laureata in psicologia, è stata rapita dalla galassia di Identità Golose. Se lo studio del vino è la sua vita, la vocazione di buongustaia è una scoperta in evoluzione

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