03-11-2017
Un giallo sui generis, che racconta una scena gastronomica ricchissima di storia come quella torinese
Luca Iaccarino è un giornalista gastronomico che scrive per Repubblica, per Vanity Fair, per Dissapore. La sua firma la troviamo anche tra le schede della Guida di Identità Golose, oltre che sulla copertina di alcuni libri come “Dire Fare Mangiare” (ADD) o “Il gusto delle piccole cose” (Mondadori). E’ anche il food editor della casa editrice EDT, per cui dirige, insieme a Stefano Cavallito e Alessandro Lamacchia, la collana di guide a ristoranti e trattorie I Cento. Sempre per EDT Iaccarino cura la collana Allacarta, in cui scrittori contemporanei raccontano il mondo attraverso il cibo. Così un viaggio in qualche modo gastronomico di Paolo Cognetti a New York è diventato “Tutte le mie preghiere guardano a ovest”, la Barcellona da mangiare viene raccontata da Marco Malvaldi in “La famiglia Tortilla”, Berlino diventa un luogo dai sapori strani e curiosi in “È bellissimo il vostro pianeta” di Andrea Bajani. In questa collana troviamo anche l’ultimo libro di Luca Iaccarino, che ha come oggetto la città che l’autore meglio conosce, gastronomicamente e non solo: Torino. «Dovendo confrontarmi con le firme di grande classe che mi hanno preceduto in questa collana - ci racconta Iaccarino - e non volendo soprattutto fare un libro compilativo su una gastronomia conosciutissima in Italia come quella torinese...mi sono inventato questa specie di giallo in cui i cuochi di cui ho deciso di parlare vengono tutti uccisi! D’altronde, come diceva Oscar Wilde, si uccide quel che si ama».
Davide Scabin con Iaccarino
Matteo Baronetto con Iaccarino
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a cura di
Giornalista milanese. A 8 anni gli hanno regalato un disco di Springsteen e non si è più ripreso. Musica e gastronomia sono le sue passioni. Fa parte della redazione di Identità Golose dal 2014, dal 1997 è voce di Radio Popolare Instagram: @NiccoloVecchia