03-08-2014
Roberto Petza da San Gavino Monreale ci porta ancora a spasso tra le bellezze e le bontà della sua Sardegna, consegnandoci una cascata di indirizzi preziosi per scoprire sapori e prodotti spesso sconosciuti ai turisti che affollano le spiagge dell'isola, come quello del Caseificio della Nurra di Porto Torres
(continua dalla prima parte) Puntiamo verso Nord: attraversando il Gennargentu si deve far tappa a Mamoiada, piccolo paese in passato divorato da una faida sanguinosa, oggi capitale del Cannonau. Tra i diversi produttori, merita una visita Giovanni Montisci (via Asiago 7/b, Mamioada (Nu), +39.0784.56487) con il suo vino Barrosu. Giunti infine a Sant'Antonio di Gallura, se invece delle spiagge della Costa Smeralda cercate un ottimo indirizzo per cenare, andate a La Pitraia, tappa obbligatoria per gli amanti di funghi e selvaggina. Un po’ di riposo sarà d’obbligo prima di partire l’indomani per la tappa successiva: Porto Torres, per fare visita al Caseificio della Nurra di Massimo Bo, connubio tra antiche tradizioni e sperimentazione. Da qui si riprende la strada verso Sud passando prima da Osilo per assaggiare l'omonimo pecorino di Gavinuccio Turra (via Campiello 13, Osilo (Ss), +39.079.42695), poi da Thiesi al Pastificio Tanda e Spada (31/bis SS 131 Bis, Thiesi (Ss), +39.0798.86751), infine da Bonorva per il pane zichi dall'omonimo panificio; il pranzo va prenotato invece ad Abbasanta, al Su Carduleu di Roberto Serra (via Sant'Agostino n. 1, Abbasanta (Or), +39.0785.563134): gusterete il sapore della carne di melina sarda. Nel pomeriggio spostatevi nel Montiferru alla scoperta dell'extravergine d'oliva e del casizolu. Rimanendo in zona, per la cena si può andare a trovare Roberto Flore all'Antica Dimora del Gruccione, nella quale rimanere anche la notte.
Il molto fotogenico pane zichi dell'omonimo panificio di Bonorva
I due gestori del ristorante La Pitraia, specializzato in funghi e selvaggina
In tre giorni di tour, seguendo i miei consigli conoscerete una Sardegna diversa, imbattendovi anche in tanti altri stimoli che sarete voi stessi a scoprire. Perché il viaggio è un inizio, cambia sempre: nel mio ristorante lo stuzzichino si chiama “viaggio”, appunto, ma poi aggiungo di volta in volta “in Sardegna”, “in Marmilla” e così via, tra possibilità (quasi) infinite... 2. fine
Uomini che abbandonano per un attimo mestoli e padelle per raccontare le proprie esperienze e punti di vista
a cura di
Di San Gavino Monreale, classe 1968, è uno dei cuochi più creativi e interessanti di Sardegna. Dopo la stella Michelin ottenuta al Teatro Lirico di Cagliari, dal 2010 è chef del S’Apposentu di Casa Puddu a Siddi, nel Campidano