01-06-2014

Rio secondo Roberta Sudbrack / 1

La chef originaria di Porto Alegre ci porta a scoprire il meglio della "cidade maravilhosa"

A dieci giorni dal calcio d'inizio dei Mondiali in

A dieci giorni dal calcio d'inizio dei Mondiali in Brasile, ripubblichiamo in due parti l'articolo scritto dalla chef Roberta Sudbrack per la Guida ai ristoranti di Identità Golose 2014, editore Mondadori. Dopo essere stata a Brasilia a dirigere le cucine del palazzo presidenziale, la cuoca ha aperto un ristorante a Rio de Janeiro, chiamato con il suo stesso nome (tel. +55.21.38740139)

Mi sono trasferita a Rio de Janeiro nel 2005 dopo un periodo di lavoro di otto anni nelle cucine presidenziali del Palacio da Alvorada, nella capitale Brasilia, dove venni chiamata dal ex presidente Fernando Henrique Cardoso come la prima chef executive di palazzo del Brasile. Le mie origini sono però gauche, vengo dal Sud del Paese e sono nata a Porto Alegre. Quando decisi di trasferirmi nella Cidade Maravilhosa la scelta non era così scontata. Tutti i migliori ristoranti del Brasile si trovavano infatti a São Paulo e sembrò un vero e proprio azzardo quello di andare a cucinare a Rio. Anzi, a ben pensarci lo era, ma l’amore per le bellezze naturali e la calda umanità del popolo carioca mi spinsero direttamente qui, senza troppi indugi.

La Feijoada è un piatto conosciuto ovunque, ma secondo Roberta Sudbrack questa è la migliore di Rio

La Feijoada è un piatto conosciuto ovunque, ma secondo Roberta Sudbrack questa è la migliore di Rio

Perché Rio de Janeiro è prima di tutto natura allo stato puro. I suoi luoghi più famosi e conosciuti in tutto il mondo sono tutt’oggi la grande fonte di ispirazione dei miei piatti. Non è un caso che dalla finestra delle cucine del mio ristorante riesca a scorgere il Corcovado ed il Cristo Redentor che con le sue braccia aperte veglia sulla città. E poi il Pão de Açucar, le spiagge di Copacabana ed Ipanema, la pedra da Gavea... Tutti elementi naturali che appartengono anche alla mia filosofia di vita e di cucina.

Per quel che riguarda i miei posti del cuore dove, nel poco tempo libero a disposizione, vado a rilassarmi e a mangiare ciò che più amo, anche essi sono tutti estremamente legati alla cultura carioca e generalmente sono luoghi dove negli anni ho stabilito rapporti di vicinanza e amicizia con i proprietari. 

Il bar Jobi, botequim del quartiere di Leblon, sempre pieno di avventori

Il bar Jobi, botequim del quartiere di Leblon, sempre pieno di avventori

Rio è una città multietnica da sempre. Le influenze africane, portoghesi e non solo hanno inciso sull’offerta gastronomica. Per citare un piatto conosciuto in tutto il mondo come la feijoada, la migliore si trova in un semplice locale nel quartiere bohemienne di Santa Teresa. Il Bar do Mineiro è la quintessenza dell’essere carioca allo stato puro e qui mi piace andare di pomeriggio, quasi al tramonto, dopo aver passeggiato per le vie del quartiere e fermarmi, appunto, per la miglior feijoada della cittá.

Rio è anche la città dei botequim. Si tratta di locali che generalmente servono chopp, birra alla spina, a fiumi e dove si può tranquillamente consumare un intero pasto al tavolo o solamente divertirsi al bancone con piccoli stuzzichini caldi dalla cucina. Il mio botequim del cuore, o meglio la mia seconda casa, si trova nel quartiere di Leblon ed è il Bar Jobi. Qui mi siedo sempre per una birra alla spina e gli immancabili rissoles de camarão.

1. continua


Storie di cuochi

Uomini che abbandonano per un attimo mestoli e padelle per raccontare le proprie esperienze e punti di vista

a cura di

Roberta Sudbrack

chef del medesimo ristorante di Rio de Janeiro, è una delle cuoche più interessanti del Brasile

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