19-04-2014

Modena secondo Massimo Bottura / 2

Torniamo nella capitale degli Este con il grande chef. Tra trattorie, caseifici e... il Balsamico

Lo chef dell'Osteria Francescana (+39.059.210118),

Lo chef dell'Osteria Francescana (+39.059.210118), qui ritratto da Brambilla Serrani durante la sua lezione a Identià Golose 2014, dice di essere un uomo nel cui sangue scorre aceto balsamico! Chi meglio di lui per raccontarci il meglio di Modena?

(continua dalla prima parte)

Se invece si tratta di avere un vero e proprio pasto, come prima segnalazione “gioco in casa” e scelgo Franceschetta58: mi piace molto andare a mangiare lì nei momenti di relax che riesco a ritagliarmi. E’ un posto piccolo, accogliente, informale, dove bere un buon vino e gustare un piatto semplice, ma fatto con ottime materie prime, un cibo che ti mette a tuo agio, ti fa sentire il conforto della tua casa. L’accoglienza e la disinvoltura sono le sue chiavi vincenti; il vino si basa sulla viticultura naturale, dando ampio spazio alle etichette biologiche, ma senza dimenticare bollicine italiane ed estere.

Marta Pulini e Massimo Bottura insieme alla Franceschetta58 (+39.059.23577), luogo che unisce la semplicità alla ricerca delle migliori materie prime, con uno staff tutto al femminile 
Marta Pulini e Massimo Bottura insieme alla Franceschetta58 (+39.059.23577), luogo che unisce la semplicità alla ricerca delle migliori materie prime, con uno staff tutto al femminile 
L’arredamento è stato scelto tra i mercatini e le bancarelle vintage di tutto il mondo: i pezzi d’arredo particolari, l’argenteria, la porcellana fine, le posate, i piatti e i bicchieri… Tutti rigorosamente vintage homestyle e spaiati, tutti frutto di ricerca e attenzione quasi maniacale della chef Marta Pulini. Proprio grazie a questo si è creato un ambiente confortevole per un pubblico giovane, dove degustare piatti di alta cucina alla portata di tutti. Direi proprio il mio esempio ideale di comfort food.

Altra insegna che ho nel cuore è quella della Trattoria Bianca. Questo locale è un baluardo della tradizione modenese, ci vado con i miei figli e spesso mandiamo i nostri clienti che vogliono fare una cena nella più classica e solida tradizione locale.

La Consorteria dell'Aceto Balsamico Tradizionale esiste a Spilamberto dal 1967. Dal 2002 è stato fondato anche il il Museo del Balsamico Tradizionale.
La Consorteria dell'Aceto Balsamico Tradizionale esiste a Spilamberto dal 1967. Dal 2002 è stato fondato anche il il Museo del Balsamico Tradizionale.
Voglio poi citare almeno tra grandi luoghi del formaggio. Il primo è il Caseificio Rosola, si trova a Zocca, a una cinquantina di chilometri dal capoluogo. E’ una realtà di casari che va avanti da oltre 50 anni, tramandando l’amore per questo prodotto dai padri ai figli. Il parmigiano di Rosola è fatto solo con latte di Vacca bianca modenese ed è un presidio Slow Food. Il secondo indirizzo è il Caseificio Morello di Mezzo, a Soliera, poco più di 30 chilometri a Nord: stupendo il loro parmigiano reggiano di agricoltura biologica, con stagionature fino a 40 mesi. Il terzo e ultimo luogo del gusto è Hombre, in città: il parmigiano reggiano è una delle anime della mia terra, questo è uno dei miei fornitori per l’Osteria Francescana. E’ uno storico caseificio di Modena che segnaliamo ai nostri clienti e appassionati per far vedere dove tutto il mio lavoro ha le sue radici.

Una citazione doverosa, infine, anche per la Consorteria dell’Aceto balsamico tradizionale di Modena a Spilamberto: è il tempio di questa prelibatezza, il luogo che custodisce la mia batteria d’aceto, così come quella di Slow Food. Lì ogni anno si tiene il palio di San Giovanni che decreta il miglior aceto balsamico tradizionale (facendo competere con migliaia di campioni anche le famiglie).

2. fine


Storie di cuochi

Uomini che abbandonano per un attimo mestoli e padelle per raccontare le proprie esperienze e punti di vista

a cura di

Video