18-08-2018

La charity dinner di Carlo Cracco per i 40 anni di San Patrignano

Lo chef vicentino ha firmato un menu per 1.900 persone, tra avventori esterni e ospiti della Comunità, cui è andato il ricavato dell'iniziativa. «Emozionante essere qui»

Carlo Cracco con il pasticcere Francesco Tommasini

Carlo Cracco con il pasticcere Francesco Tommasini, al centro, per i 40 anni di San Patrignano

È stato sold out completo a San Patrignano alla charity dinner con lo chef Carlo Cracco, per festeggiare il 40° compleanno della comunità. Qui infatti quest’anno la solidarietà passa infatti anche attraverso cene con gradi “autori”: dopo Rosanna Marziale, Roberto Rinaldini, Alessandro Borghese e Cristiano Tomei, a rendere goloso il terzo evento della rassegna “Gusta, ama, dona” è stato appunto lo chef vicentino. 

La preparazione del risotto

La preparazione del risotto

Sotto la sua guida, i ragazzi della Comunità hanno realizzato un menu per 1.900 persone, tra ospiti (600) e ragazzi in percorso (1.300) parte dei quali erano impegnati da giorni nella preparazione della cena con la collaborazione di Alberto Peserico, 24 anni, nella brigata di Carlo e Camilla in Segheria: già una settimana prima aveva svolto un sopralluogo delle cucine e fatto formazione ai ragazzi che studiano alla scuola alberghiera.

Il menu si è aperto con Tuorlo d’uovo fritto, pappa la pomodoro, olive e fiore di zucca. Dopo l’antipasto, un primo di Risotto con zucchine, curcuma e uova di trota che lo chef ha personalmente mantecato ricordando quanto faccia bene la curcuma; e un secondo di Reale di vitello, salsa alla pesca e rosmarino, melanzana al forno caramellata. Il tutto innaffiato dai vini di produzione interna. Per il dolce Cracco ha deciso di affidare il compito al giovane pastry chef riccionese Francesco Tommasini che dopo quattro giorni di lavoro con i ragazzi della comunità ha svelato il suo Enigma, sorta di cheese cake alla vaniglia e crema di arachidi su una base di biscotti al limone.

Cracco con Laura Rossi

Cracco con Laura Rossi

Le portate si sono alternate ai saluti dello chef che ha dichiarato: «Non è la prima volta che vengo a San Patrignano, né sarà l'ultima. È sempre un'emozione grande quando si torna qui nel vedere tanti giovani appassionati. Quando sono arrivato ho trovato qualche ragazzo un po' spaventato, temeva di non essere all'altezza. In realtà sono stati davvero bravi e l'emozione e l'ansia sono svaniti per lasciare spazio alla gioia di esser riusciti a far qualcosa di grande».

Per la comunità è stato anche un modo per raccogliere fondi utili a provvedere al fabbisogno quotidiano, come ha raccontato Laura Rossi, responsabile della cucina: «La presenza di Cracco è stata sicuramente uno stimolo importante per i nostri ragazzi per andare avanti nel loro percorso di rinascita. Ma la cena è stata fondamentale anche perché così abbiamo raccolto il corrispettivo di dieci giorni di pasti per i 1.300 ragazzi che continuiamo ad accogliere in maniera completamente gratuita».


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a cura di

Nadia Toppino

classe 1975, ingegnere creativo, in ricordo di un docente che la definiva troppo creativa per fare l’ingegnere. L’ha avuta vinta lui: così dopo anni spesi nel settore energetico, scrivendo di cibo e viaggi nel tempo perso, oggi scrive a tempo pieno di storie di cibo, di mani che lavorano il cibo, di teste che lo creano. Co-autrice de Storie di cibo dietro nelle Terre di Expo, ideatrice del progetto Storie di cibo dietro le sbarre, che sarà un prossimo libro. Adora il buon cibo e il buon vino