23-04-2018

Tanio Liotta: il pane diventa opera d'arte

In mostra fino ai primi giorni di maggio, a Milano, le realizzazioni del giovane artista. «Tutto è nato giocando con le briciole rimaste sul tavolo, a fine cena»

Dall'incontro tra Tanio Liotta, giovane artista calabrese nonché collaboratore di Identità Golose, e Panini Durini è scaturita una collezione di opere dedicate al pane e in mostra in occasione della Design Week ambrosiana presso la sede di Panini Durini di via Orefici 5, a Milano, fino ai primi giorni di maggio. Il racconto è il tracciato in forma evocativa dell’elemento primo del cibo e della storia stessa dell’alimentazione umana, il pane appunto, che è poi anche il fulcro che caratterizza l’offerta del brand.

«L'idea mi è nata in un ristorante, passando tra le dita a fine pasto le briciole sparse sul tavolo. L'intuizione è stata quella di ricreare il gioco fortuito di combinazioni divertenti che ne scaturivano di volta in volta, quasi fossero degli origami», spiega Liotta.

Il risultato di tale processo, del tutto sperimentale, ha visto per la prima volta l’artista cimentarsi nell’utilizzo del pane come protagonista materico dei suoi lavori. Si tratta di un omaggio al piacere della convivialità: tessuti che rivestono di colori vividi le tele, imbandendole come grandi tavolate che ospiteranno il susseguirsi delle pietanze (o dei commensali?).

E’ proprio da questo stimolo che prende avvio l’intera serie: pensata come a un gioco di combinazioni fortuite, briciole di pane rimaste sulla tavola a fine pasto, come detto. «L'unica altra volta in cui mi ero approcciato marginalmente all'elemento-pane era stato quando avevo creato la collezione per il ristorante I Due Buoi di Alessandria, chef era ancora Andrea Ribaldone» (leggi anche Arte e cibo... in un papillon). Ora invece il pane è diventato il focus dell'intera opera.

La gestualità descritta dà il nome alle collezione, Crumbs (briciole); l’artista ha enfatizzato un gioco come se si trattasse di “unire i puntini” in un esercizio enigmistico. Ne sono scaturite storie, paesaggi, immagini ritratte nelle tele. Sono ricordi d’infanzia, rappresentazioni rassicuranti e avvincenti che insistono sulla riedizione di elementi del vissuto quotidiano, alterati da una fantasia volutamente infantile. Ogni lavoro tratta il pane come fosse una texture. Per farlo, i soggetti sono confezionati attraverso l’applicazione delle tecniche tipiche di Tanio, che si rifanno sempre al mondo della sartoria. Tra queste il cucito, l’imbastitura, il taglio, poi lo stiraggio, il cartamodello, il ricamo…

Operazioni rese possibili grazie all’utilizzo dei materiali più svariati, partendo anzitutto dal pane tronco di Panini Durini che riveste la maggior parte delle creazioni, proseguendo poi con le elaborazioni plasmate con l’impasto dell’azienda. Infine svariati inserti in acciaio, zucchero, silicone, quindi resine, polimeri plastici, carta, pvc, oro 18kt, cristalli, perle e zirconi. Ne sono scaturite 14 opere, più una quindicesima, che è il video stesso di presentazione della collezione (clicca qui).

«Questa collezione per Panini Durini è per me il viatico per affrontare nuovi lavori in campo artistico, che verranno presentati prossimamente e staccano rispetto alla mia produzione passata. Si tratta di una specie di inno gioioso con il quale voglio chiudere una fase di quanto ho fatto, e dare il benvenuto al futuro».


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Identità Golose

A cura della redazione di Identità Golose