17-01-2018
Udon, somen, ponzu, agodashi, shochu e mille altre leccornie in una quattro giorni a Milano con Haruo Ichikawa, Vito Mollica e Lorenzo Lavezzari
Preparazione artigianale dei Goto udon
Goto udon e somen. Atmosfere giapponesi a Milano, nei giorni scorsi, per parlare di pasta e non solo con i rappresentanti della Prefettura di Nagasaki che hanno portato a Milano le eccellenze gastronomiche del Yokamon! Market di Nagasaki, associazione che riunisce i migliori produttori golosi di questa terra felice adagiata tra mari pescosi e terre fertili.Yokamon, nel dialetto locale, è "cosa buona, frutto di scelta attenta", e assaggiandone le specialità si scopre il giacimento di chicche delle quali è ricco questo angolo all’estremità del Giappone Sud-Occidentale.
Lorenzo Lavezzari e Haruo Ichikawa, con Vito Mollica co-protagonisti della quattro giorni dedicati ai prodotti della Prefettura di Nagasaki
Tre testimonial d’eccezione a narrarci le mille sfumature di queste paste e dei prodotti made in Nagasaki: erano il maestro Haruo Ichikawa e lo chef Lorenzo Lavezzari (sodalizio vincente tra i due, a partire dalla prima stella di cucina internazionale in Italia, nel 2015 a Milano con Iyo, fino al trionfo alla Tuna Cuisine Competition di Girotonno 2017 davanti alle acqua di Carloforte). A loro si è aggiunto, in un cooking show finale lunedì scorso, anche Vito Mollica, del Four Seasons di Firenze: gran cuoco dallo stile mediterraneo, ma incuriosito dalle prelibatezze di Nagasaki, tanto da azzardare riusciti crossover che hanno unito alla perfezione Mare Nostrum e Mar Cinese Orientale (che è poi quello che bagna le coste della città giapponese)
i Maguro Shimabara Somen di Ichikawa e Lavezzari
La degustazione targata Yokamon è stata una raffinatissima selezione di piatti abbinati a cocktail a base di shochu, un distillato d’orzo dell’isola di Iki dal dolce profumo del malto di riso e dall’aroma d’orzo. Quindi: sushi al salmone avvolto in fogli vegetali, i vegesheet a base di carote e daikon seccati e pressati; carpaccio di ricciola giapponese in salsa ponzu, dal sapore acidulo di agrumi giapponesi; somen freddi con gamberi viola in agodashi, ossia brodo dashi a base di pesce volante, gelatina di succo di yuzu e polvere di tè affumicato, il tutto abbinato a tè verde di Nagasaki aromatizzato al lemon grass…
Altri prodotti da Nagasaki
Quello tra Milano e Nagasaki, d’altra parte, è un legame che dura da anni, a cominciare dall’opera: il Teatro alla Scala ospitò nel febbraio 1904 la prima di Madama Butterfly, l’opera di Puccini ambientata proprio nella città nipponica. Poi è proseguito anche durante Expo. E oggi le due città condividono di nuovo la loro cultura, questa volta culinaria, all’insegna delle eccellenze e delle contaminazioni con il brand Yokamon! Market di Nagasaki che esprime al meglio il senso della tradizione e lo spiccato senso selettivo dei giapponesi.
a cura di
Da sempre nel marketing e comunicazione, collabora con la rivista CiBi. Ama raccontare il cibo nelle sue infinite sfumature