26-09-2017
Torna in Sicilia il food festival dedicato alle cotture ancestrali. Il 30 settembre più di 30 grandi chef saranno impegnati a domare le fiamme
Il basco Victor Arguinzoniz al suo ristorante Asador Etxebarri ha fatto del fuoco, primitiva tecnica di cottura, e dell’arte della griglia i suoi cavalli di battaglia. E proprio le fiamme saranno protagoniste della seconda edizione del Fuoco! Food Festival, la rassegna sui Monti Iblei che fa incontrare cucina e agricoltura in una formula pensata per promuovere il ricco territorio dell’entroterra siciliano. Così il 30 settembre il piccolo centro montano di Buccheri ospiterà più di 30 cuochi italiani che cucineranno insieme nel Bosco della Contessa, guidati da un unico mantra: usare il fuoco. Per un giorno chef stellati, pasticceri, pizzaioli e cuochi/allevatori abbandoneranno le tanto amate attrezzature moderne e si cimenteranno in una cucina di condivisione, primitiva ed ecologica, fatta di braci, griglie, pietre vulcaniche, tegole, anfore e cottura sottoterra.
Ad accompagnare la cucina 30 piccoli produttori locali e 10 cantine da tutta la Sicilia, oltre a un interessante serie di laboratori sulle erbe selvatiche, l’affumicatura della carne da pascolo, le cotture tradizionali del tonno, i toscanelli, il controllo del fuoco, le moderne tecniche di estrazione del caffè, senza dimenticare i laboratori nella vicina Sortino dedicati al miele, sia sabato 30 che domenica 1 dalle 17 alle 20, in occasione della locale Festa del Miele.
L’evento, organizzato dall’associazione SiciliAmore, sensibile alle tradizioni contadine e al rispetto e valorizzazione del territorio, coinvolge, oltre a Buccheri, altri due comuni di montagna del Siracusano, Palazzolo Acreide e la già citata Sortino: città barocca dalle radici greche e patrimonio Unesco la prima e pregevole cittadina barocca conosciuta per la produzione di miele la seconda.
Info e biglietti su www.fuocofoodfestival.it
a cura di
food writer and traveller, torinese di nascita ma romana d'adozione, da sempre nel mondo della comunicazione, scrive di enogastronomia “per caso” e per passione su diverse testate nazionali