16-08-2017
Raffaele Casale avrebbe compiuto 29 anni il 27 marzo 2018. La sua vita si è invece interrotta quasi all’alba di oggi 16 agosto a Trani dove, lui irpino, era stato chiamato meno di due anni fa dalla proprietà delle Lampare al fortino per diventarne l’executive chef. Raffaele si è schiantato in moto, alle quattro e mezzo, contro un palo della luce in via Martiri di Palermo. Inutile ogni soccorso.
Come ricorda Sonia Goia nel sito di Repubblica «Casale era passato da Villa Crespi, prima lo stage poi la conferma da parte dello chef Antonino Cannavacciuolo, al fianco del quale aveva trascorso due anni da capopartita. Il giovane cuoco era passato anche dalle cucine di Moreno Cedroni alla Madonnina del pescatore di Senigallia. Poi aveva indossato i panni di sous chef per un altro anno e mezzo da Gaetano Trovato, lo chef dello storico Arnolfo a Colle Val d’Elsa in provincia di Siena.
«Di due stelle in due stelle. Grandi cuochi e la difficile impresa di stare al passo loro, seguendone ritmi e orme. Nessuna complicata come quella che gli era stata affidata a Le Lampare Al Fortino dai patron Antonio Del Curatolo e Pasqua Fiorella. La prima volta da executive, prendendo in carico l’obiettivo di dare dignità e identità a una cucina in cerca d’autore, in una terra che non era la sua.
«Raffaele Casale aveva affondato il naso nel paniere dei prodotti pugliesi, imparando a riconoscere odori e corpo delle materie prime, a distinguere fra i produttori. E nei giorni di riposo faceva regolarmente visita alla mensa di Pietro Zito agli Antichi Sapori, pietra angolare della cucina tradizionale pugliese.
«In tasca, un paio di certezze, legate strette alle sue origini: le grandi paste campane, i pomodori, le nocciole irpine. E il Pane cafone. Insieme alle tecniche rubate ai maestri da mettere a frutto, rigettandone alcune, replicandone altre, fino ad imboccare la sua rotta personalissima. A tutta semplicità e limpidezza».
a cura di
A cura della redazione di Identità Golose
