15-03-2012

L'Italia che funziona

Un dibattito ad Alma Viva conferma il ruolo crescente della nostra gastronomia nel mondo

A sinistra, Gualtiero Marchesi, rettore di Alma,

A sinistra, Gualtiero Marchesi, rettore di Alma, Scuola internazionale di cucina italiana con sede a Colorno, Parma, teatro lunedì 12 marzo scorso del dibattito "Italia, terra d’eccellenze". Con Marchesi in foto c'è, Ermete Realacci, presidente di Symbola, Fondazione per le qualità italiane

L’arrivo alla Reggia di Colorno colpisce sempre, perché la costruzione è enorme e maestosa. La scossa sismica di fine gennaio scorso e la copiosa neve invernale l’hanno danneggiata e alcune parti sono state messe in sicurezza. L’impatto è però intatto: elegante e bella. E non potrebbe esserci metafora più adatta per il clima e i contenuti del convegno che si è svolto al suo interno lunedì scorso: il racconto di un’Italia bella e capace, danneggiata dagli ultimi decenni di incuria, ma incredibilmente resistente.

Le Giornate internazionali della cucina italiana Alma Viva, appuntamento annuale giunto quest’anno all’ottava edizione, sono un contenitore di dibattiti, presentazioni e convegni di esponenti del mondo economico, didattico e culturale e hanno come comun denominatore l’universo gastronomico. La mattinata comincia focalizzando l’attenzione sull’educazione delle future generazioni e sul ruolo che Alma si è posta in questa direzione formando migliaia di ragazzi ogni anno. Obiettivo: fornire strumenti concreti per il mondo del lavoro. Nel pomeriggio invece l’attenzione è sul mondo del lavoro e su “L’Italia, terra d’eccellenze”, titolo anche di una pubblicazione di Acqua Panna S. Pellegrino e sponsor del convegno insieme alla fondazione Symbola.

Le eccellenze sono quelle costruite nello scorso secolo, simbolo del made in Italy e oggi decise a trainare una rinascita del paese, riportare la fiducia dei mercati esteri sul prodotto Italia e farsi ambasciatori di quei valori che ci caratterizzano nel mondo e ne definiscono uno stile ancora unico. A condurre gli ospiti e le loro testimonianze è il presidente di Symbola Ermete Realacci che modula seguendo l’efficace metodo di lasciar raccontare ai protagonisti attraverso le proprie esperienze imprenditoriali concetti, progetti e strategie. Il metodo è quello usato nel suo libro “Soft Economy” (scritto insieme a Antonio Cianciullo, edito da Bur) e le convinzioni anche: l’Italia può trasformarsi in un brand di successo, a patto che costruisca una rete di qualità e eccellenza secondo una ricetta molto semplice, valorizzare territorio, creatività e tradizione.

Oscar Farinetti, anima di Eataly

Oscar Farinetti, anima di Eataly

Acqua Panna e San Pellegrino con il Reservation Book “Italy, land of excellence” si sono già fatti ambasciatori di queste convinzioni (quest’anno le copie stampate sono 15mila e tra le lingue in cui è tradotto c’è anche il cinese), tra gli altri “campioni” di questa ideale squadra di fuoriclasse intervengono anche Oscar Farinetti di Eataly che ribadisce la grande “attesa di italianità nel mondo” testimoniata, tra l’altro, dal successo crescente dei suoi megastore nel mondo e Claudio Ceroni di Identità Golose entra in scia al termine della giornata sostenendo quanto i modelli di imprenditoria del prodotto made in Italy risultino vincenti anche nel nostro fiore all’occhiello: la gastronomia. Identità New York dello scorso novembre lo ha dimostrato: 6 cuochi della penisola hanno duettato con 6 a stelle e strisce che cucinano italiano, al concetto di integrazione è stato sostituito quello di iterazione e la formula ha funzionato. Ora è importante saperla comunicare.

Un incontro tra campioni segnato da ottimismo e voglia di fare, la conclusione della giornata ne ha confemato gli intenti concreti: Gualtiero Marchesi, padrone di casa, ha sintetizzato l’esperienza in una cena di gala dall’eloquente titolo “Verso la Semplicità”, scritto sul menu con un’immagine di goccia che cade dall’incontro delle due parole, quasi a mimare il lavoro attento e capace che porta a “distillare” un prodotto che risulti semplice, ma non per questo facile. Un concetto non dissimile dal Lusso della semplicità di Identità Golose, vera linea portante dell'alta cucina contemporanea.


Dall'Italia

Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose

a cura di

Cecilia Todeschini

laureata in Antropologia, pratica esercizi di catering. Scoperto il mondo agricolo della campagna tortonese, ama andare per insegne gastronomiche londinesi

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